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BPM Business process management: un esempio di caso reale

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BPM Business process management

Il BPM Business Process Management è una disciplina gestionale che mira a migliorare l’efficienza, l’efficacia e l’agilità delle operazioni aziendali. Si concentra sull’identificazione, la progettazione, l’implementazione, l’ottimizzazione e il monitoraggio dei processi aziendali per raggiungere gli obiettivi strategici dell’organizzazione.

Il BPM coinvolge:

  • la definizione di flussi di lavoro;
  • la standardizzazione delle procedure;
  • l’uso di tecnologie per automatizzare e integrare le attività aziendali.

Il settore industriale si confronta con il problema della gestione dei processi, allo stesso modo delle società di servizi. La notevole differenza nel settore industriale è che gran parte dell’attività si basa sulle macchine, e non solo sui compiti umani. Questo non è un ostacolo all’uso di uno strumento BPM. Al contrario, gli strumenti BPM Business Process Management, oltre ad automatizzare i processi, offrono anche una grande connettività al software e alle macchine che sono alla base di un’attività industriale.

Le aziende del settore industriale devono affrontare una concorrenza sempre più elevata. La digitalizzazione è quindi necessaria e per rimanere competitivi è importante disporre di strumenti che aumentino flessibilità e produttività. Inoltre, è vantaggiosa a tutti i livelli di attività delle imprese industriali. 

Una gestione dei processi consentirebbe di orchestrare sia i processi umani che quelli delle macchine, consentendo di avere una coerenza globale, qualunque sia il tipo di compito da svolgere. Lo strumento BPM può anche migliorare l’esperienza del cliente fornendo, ad esempio, interfacce dedicate.

Altro aspetto cruciale è la rendicontazione: per rimanere competitiva un’azienda industriale deve poter consultare in qualsiasi momento i propri indicatori per ottimizzare la propria strategia commerciale.

I vantaggi del BPM Business Process Management

In generale alcuni dei vantaggi del BPM Business Process Management di maggiore impatto sono elencati di seguito:

  • Maggiore efficienza: Trovando e rimuovendo i colli di bottiglia, il lavoro duplicato e le inefficienze nei processi aziendali, il BPM Business Process Management può aiutare a migliorare l’efficienza delle attività di un’azienda.
  • Maggiore flessibilità: Il BPM offre alle aziende la flessibilità di cui hanno bisogno per rispondere istantaneamente alle mutevoli richieste dei consumatori e alle situazioni di mercato. Le aziende possono adattarsi rapidamente a nuove possibilità o minacce e mantenere la propria competitività in un ambiente di mercato dinamico valutando e ottimizzando i propri processi aziendali.
  • Esperienza del cliente migliorata: Il BPM consente alle aziende di comprendere meglio i requisiti e le aspettative dei loro clienti. Le aziende possono fornire risultati personalizzati e coerenti che aumentano la difesa e la lealtà del marchio mappando i percorsi dei clienti e ottimizzando i punti di contatto.
  • Migliore gestione del rischio: Il BPM aiuta le organizzazioni a scoprire e gestire i rischi nelle loro operazioni identificando potenziali aree di rischio e introducendo misure preventive laddove necessario;
  • Conformità normativa: Con l’aiuto del BPM Business Process Management, le aziende possono garantire il rispetto degli standard legali e normativi necessari, e mantenere la reputazione come azienda responsabile ed evitare sanzioni.

Il BPM Business Process Management nella produzione alimentare

Nelle aziende che producono prodotti alimentari, il monitoraggio dei processi produttivi è di fondamentale importanza per diversi motivi.

Innanzitutto, il settore alimentare è soggetto a rigide normative e regolamentazioni per garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti destinati al consumo umano. Il monitoraggio dei processi produttivi aiuta le aziende a rispettare queste norme e a mantenere standard di produzione elevati. 

Attraverso la registrazione dettagliata delle attività di produzione, è possibile seguire il percorso dei prodotti lungo la catena di fornitura, facilitando la tracciabilità e consentendo una risposta rapida in caso di contaminazioni o problemi di qualità.

In secondo luogo, il monitoraggio dei processi produttivi consente alle aziende di identificare e correggere inefficienze e sprechi. I dati raccolti durante la produzione possono essere analizzati per individuare possibili aree di miglioramento, ottimizzare il flusso di lavoro e ridurre i tempi di produzione. Questo non solo aumenta la produttività, ma riduce anche i costi operativi, contribuendo a un miglioramento generale della redditività dell’azienda.

Inoltre, il monitoraggio dei processi produttivi consente di garantire la coerenza nella produzione. Nel settore alimentare, è fondamentale mantenere una coerenza nei prodotti finali in termini di gusto, aspetto e qualità. Monitorare i processi consente di rilevare eventuali deviazioni dalle specifiche e apportare correzioni tempestive per garantire la coerenza e la soddisfazione del cliente.

La sicurezza alimentare è un’altra area critica che beneficia del monitoraggio dei processi produttivi. Le aziende devono essere in grado di individuare rapidamente eventuali fonti di contaminazione o rischi per la sicurezza dei prodotti. Il monitoraggio costante aiuta a prevenire o mitigare potenziali problemi prima che possano causare danni significativi, proteggendo così la reputazione del marchio e la fiducia dei consumatori.

Il monitoraggio dei processi produttivi consente anche un’ottima gestione della qualità. È possibile rilevare anomalie o variazioni nella produzione e prendere azioni correttive immediate per mantenere elevati standard di qualità. Ciò è particolarmente cruciale nel settore alimentare, in cui anche piccole deviazioni dalla norma possono avere conseguenze significative sulla sicurezza dei consumatori e sulla percezione del marchio.

L’implementazione di sistemi di monitoraggio dei processi produttivi consente inoltre una maggiore trasparenza all’interno dell’azienda, favorendo la comunicazione e la collaborazione tra i diversi dipartimenti coinvolti nella produzione. Questa condivisione di informazioni e dati consente una migliore comprensione delle esigenze dell’intero processo produttivo e favorisce la collaborazione per il raggiungimento di obiettivi comuni.

In sintesi, il BPM Business Process Management e il monitoraggio dei processi produttivi sono fondamentali per le aziende manifatturiere, soprattutto nel settore alimentare.

Queste pratiche consentono un miglioramento delle operazioni garantendo:

  • la conformità alle normative;
  • l’efficienza produttiva;
  • la sicurezza alimentare;
  • la coerenza nella produzione;
  • la gestione della qualità e la collaborazione interna.

Investire in queste strategie può portare a vantaggi competitivi significativi e a una posizione di leadership nel mercato, oltre a contribuire alla creazione di prodotti alimentari sicuri e di alta qualità per i consumatori.

BPM Business Process Management nella produzione alimentare: descrizione di un caso d’uso

Il progetto riguarda l’automazione delle fasi relative al processo produttivo ed alla gestione delle informazioni di una nota azienda calabrese che opera nel settore agroalimentare.

Si tratta di una realtà market oriented, ovvero, il successo è legato alla sua storia (la famiglia già nel ‘500 praticava questa attività), alla qualità del prodotto realizzato, ed anche e soprattutto alla brand identity che ha saputo, negli anni, costruire grazie ad importanti investimenti nel marketing e nella comunicazione. 

Nello specifico, l’azienda si pone come obiettivo strategico quello di garantire maggiore affidabilità ai suoi clienti attraverso:

  • l’introduzione di meccanismi efficaci per la tracciabilità e certificazione dei prodotti;
  • l’integrazione, memorizzazione e analisi dei dati a scopo predittivo;
  • l’introduzione di strategie automatiche di profilazione utenti e social advertising;
  • l’ottimizzazione dei processi produttivi.

Struttura Produttiva

La struttura produttiva ove ha luogo la realizzazione dei prodotti è realizzata attraverso una serie di impianti e attrezzature che hanno saputo coniugare l’aspetto della tradizione e dell’artigianalità con l’esigenza di meccanizzazione e standardizzazione del prodotto.

Sono presenti nei vari reparti aziendali, infatti, una serie di impianti a controllo numerico proprio per poter garantire lungo tutto il processo di produzione una capacità di governo e di controllo di ciascuna delle fasi produttive.

Di seguito si riepilogano in sintesi le principali fasi del ciclo produttivo della fabbrica:

  • Fase 1: ricezione materia prima e analisi. L’azienda seleziona e acquisisce la risorsa di origine calabrese, ed effettua le analisi di qualità. Se i risultati rispettato gli standard si procede alle successive fasi del ciclo produttivo;
  • Fase 2: stoccaggio. La materia prima viene depositata in un’area di stoccaggio in attesa della lavorazione;
  • Fase 3: lavorazione del prodotto. Rientrano nella fase le attività di:
    • taglio e sfilacciatura;
    • estrazione e decantazione;
    • concentrazione e cottura;
    • lavorazione della pasta con eventuali aggiunte di aromi;
  • Fase 4: essicazione del prodotto e lucidatura;
  • Fase 5: confezionamento ed immagazzinamento;
  • Fase 6: spedizioni.

Progetto

Trattando del BPM Business process management nell’ambito dell’Industria 4.0, sono state studiate opportune tecniche per il tracciamento e la certificazione dei prodotti, seguendo l’intero processo produttivo, a partire dalle materie prime fino all’ottenimento dei prodotti finali.

Si è lavorato alla progettazione di metodologie per l’integrazione, lo storage e l’analisi dei dati, includendo anche opportune tecniche di classificazione e predizione importanti per il marketing aziendale. Sono stati proposti nuovi approcci per la profilazione utenti (customer profile) ed il social advertising e definite delle tecniche specializzate per l’ottimizzazione dei processi produttivi. 

Nello specifico sono state definite e implementate nuove modalità di identificazione e tracciabilità delle materie prime, dei semilavorati e del prodotto, nonché dell’intero processo produttivo, mediante l’uso della tecnologia blockchain

La blockchain nasce come elemento tecnologico a supporto delle criptovalute, ma ben presto le sue applicazioni si sono diffuse in tutti i contesti in cui è necessario eliminare ogni forma di intermediazione ed introdurre un’interazione tra pari tra di loro non fidati. 

Nel caso della tracciabilità dei prodotti, i vari attori del sistema (fornitori delle materie prime, produttore, distributori, venditori, consumatori) sono i pari aventi interessi contrastanti. La blockchain non solo ha le funzionalità di un database distribuito in cui tutti hanno una copia dei dati, ma ha delle peculiarità dovute alle funzioni crittografiche che la compongono

Essa è pertanto un distributed ledger che funziona in modalità append-only in cui i dati possono essere soltanto inseriti e mai modificati, vengono validati e la visione unitaria è ottenuta mediante algoritmi di consenso.

Attualmente, la tracciabilità dei prodotti non è completa in quanto, ad esempio, lo stoccaggio indistinto delle materie prime non consente di correlarle ai lotti di prodotto finito. Seppure la filiera sia relativamente corta, l’utilizzo della blockchain consente di gestire al meglio gli attori coinvolti e di comunicare al consumatore la reale provenienza del prodotto, dimostrandone l’estrazione da materia prima di origine calabrese (elemento distintivo valorizzato dall’azienda) ed il rispetto assoluto dell’intera sequenza della attività previste per il processo produttivo. 

Le attività di tracciabilità consentono di aumentare la fiducia nel marchio da parte dei consumatori; l’azienda può inoltre ampliare la gamma dei prodotti offerti attraverso la differenziazione certificata di varianti nel processo produttivo e gestire meglio la valutazione della qualità correlando eventuali problemi a specifici lotti di produzione, fornitori e condizioni produttive.

La progettazione dell’architettura di tracciamento tiene conto delle varie fasi di estrazione, lavorazione e commercializzazione del prodotto.

La corrispondenza tra l’evoluzione dello stato dei prodotti e dei processi e delle informazioni ad essi associati è gestita mediante tecnologia IoT, pertanto sensori e attuatori sono gestiti in modo da garantire l’allineamento tra l’elemento fisico e la relativa rappresentazione digitale.

Nell’ambito di questa attività si è proceduto alla progettazione architetturale di una piattaforma web, ispirata ai principi di modularità, efficienza e scalabilità, nonché di interoperabilità con gli “ecosistemi” IT delle potenziali organizzazioni clienti.

Nello specifico sono stati definiti i requisiti necessari per la digitalizzazione del processo produttivo dell’azienda, identificando ambienti, macchinari, oggetti da monitorare/controllare e logiche da ottimizzare.

In particolare sono stati identificati i sensori, gli attuatori e le tecnologie di comunicazione più idonee per la digitalizzazione dei processi produttivi dell’azienda. Per quel che riguarda gli aspetti di sensing, sono stati installati sensori ambientali (temperatura/umidità), sensori per rilevare lo stato di occupazione degli elementi di stoccaggio, sensori già disponibili o da integrare ai macchinari, insieme a etichette intelligenti di semilavorati e prodotti confezionati, basate ad esempio su RFID.

Tramite la piattaforma PlugAIn, realizzata da Revelis, l’amministratore può monitorare i dati provenienti da una qualunque rete di sensori IoT. 

Mediante una serie di plug-in di acquisizione delle informazioni, PlugAIn alimenta un data lake big data grazie al quale è possibile mettere a disposizione insights e analitiche tramite cruscotti web di monitoraggio in tempo reale.

Sulla piattaforma web, realizzata per l’azienda, l’utente monitora il processo produttivo e visualizza un cruscotto composto da una serie di grafici che danno un’immagine istantanea di ciò che è presente, per esempio, nel magazzino dei semilavorati, utilizzando indicatori capaci di generare avvisi quando le prestazioni scendono al di sotto degli obiettivi predefiniti.

Inoltre può impostare una serie di parametri che sono utilizzati per fornire informazioni su eventuali situazioni critiche, al fine di ottimizzare le prestazioni e guidare l’organizzazione nella direzione giusta.

BPM Business Process Management: i vantaggi ottenuti nel caso d’uso

Abilitare un monitoraggio estensivo di tutte le fasi produttive e mettere in comunicazione diretta le risorse impiegate nelle varie fasi può abilitare ulteriori ottimizzazioni (a parte gli ovvi vantaggi derivanti da analisi predittive di malfunzionamenti).

Ad esempio, si può immaginare di intensificare il processo di lavorazione se le condizioni di stoccaggio della materia prima non sono ottimali o di riorganizzare l’immagazzinamento in funzione della programmazione delle spedizioni. 

Conclusioni

Il caso di studio costituisce un concreto e importante caso applicativo delle ricerche condotte, molte delle quali sono del tutto generalizzabili anche ad altri possibili casi applicativi. A questo proposito, si sottolinea l’opportunità offerta dal fatto che, nell’ambito della realtà considerata, non siano ancora presenti automazioni né per il processo di produzione né per il processo di raccolta e analisi dei dati.

Autore: Emanuela Tarantino


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